Il bonus barriere architettoniche prevede una detrazione fino al 75% per i lavori che consentono di eliminare gli ostacoli alla mobilità o agevolare la fruizione di arredi e attrezzature. É valido per cittadini, imprese, enti pubblici e privati ed è stato prorogato fino al 2025. Tra i lavori agevolabili possono rientrare anche gli infissi ma serve fare attenzione.  

Questo bonus nasce per migliorare il comfort ed il benessere abitativo delle nostre case. L’obiettivo è quello di aggiungere al comfort termico, al comfort acustico e alla vivibilità delle nostre abitazioni anche la possibilità di adattarsi alle esigenze che possono insorgere nel tempo.

Che cos’è il bonus barriere architettoniche 2023?

Nel maggio 2020 il Decreto Rilancio ha dato ai cittadini la possibilità di usufruire di un bonus fiscale detraibile dall’Irpef, o dall’Ires in caso di aziende, per la ristrutturazione di appartamenti, condomini o uffici. Si tratta di una manovra pensata per aumentare l’efficienza energetica degli edifici grazie a una detrazione del 50% rimborsabile in 5 o 10 anni dal pagamento. Nel 2021 con il Decreto Rilancio, l’ecobonus è stato prorogato con alcune modifiche: adesso l’agevolazione può essere fatta direttamente al momento dell’acquisto come “sconto in fattura” e non più solo come rimborso dilazionato negli anni. Sono cambiati anche i beneficiari e allargato il bonus anche alle seconde case.

Il bonus barriere architettoniche 2023 è un incentivo dedicato alla rimozione degli ostacoli alla mobilità, con attenzione particolare ad anziani e persone con disabilità. L’eliminazione delle barriere architettoniche è un’esigenza che porta le persone all’autonomia e alla fruibilità in sicurezza di spazi privati e pubblici.

Per accedere a questa detrazione sono previsti una serie di interventi che devono rispettare i requisiti previsti dal regolamento adottato con il Decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.

Si considerano barriere architettoniche:

a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti;
c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.

Il concetto principale è quello della accessibilità, configurata primariamente come fruibilità e praticità che può essere migliorata progettando on modo adeguato anche finestre, porte, arredi e attrezzature. Il tutto senza mancare nella sicurezza d’uso e nell’assolvere le prestazioni da progetto in termini acustici e termici.

Prevede una detrazione fino al 75% e la scadenza prevista con la proroga più recente è il 31 dicembre 2025.

Chi ha diritto al bonus barriere architettoniche 2023

Lo sconto in fattura è una diminuzione del 50% fatta direttamente sul totale dell’acquisto fatto. Se ad esempio decidiamo di rifare gli infissi del nostro appartamento e il costo totale è di 10.000 euro, con lo sconto in fattura del 50% pagheremo 5.000 euro all’impresa fornitrice. La ditta che ha fatto i lavori si vedrà restituire i 5.000 euro non pagati dal cliente come credito d’imposta.

Il bonus è dedicato a persone fisicheenti e imprese che facciano richiesta, dimostrando che i lavori hanno come obiettivo la rimozione di ostacoli che impediscono o rendono complicata la mobilità.

Si ha diritto al bonus anche se nell’edificio non sono presenti persone disabili o over 65. A noi che visitiamo molte abitazioni, effettuando anche interventi di assistenza tecnica, è ben noto che il problema dell’usabilità di alcune tipologie di serramenti esiste e porta molti problemi.

Ci capita spesso di intervenire per risolvere problematiche che con nuovi infissi, progettati con tutte le attenzioni alle barriere architettoniche, non esisterebbero. Troviamo abitazioni con finestre che hanno maniglie posizionate a 1700 mm dal piano del pavimento. Per alcune persone non sono più di semplice apertura.

Esistono anche molte porte che vanno sui balconi che hanno un telaio a terra di 40-50 mm. Un ostacolo che rende difficile l’attraversamento non solo a disabili ma anche a persone che sono in su di età o hanno limitata mobilità agli arti inferiori.

Questi sono solo alcuni esempi ma possiamo aggiungere anche: 

  • persiane o scuri non più raggiungibili per l’apertura e la chiusura
  • tapparelle o avvolgibili che hanno un peso che ne rende difficile il sollevamento
  • porte delle stanze interne che hanno una dimensione limitata
  • porte d’ingresso a 2 ante che danno difficoltà nell’aprire l’anta secondaria.

Con una valutazione molto attenta ci sono molti elementi migliorabili e le abitazioni possono essere completate anche da questo tipo di comfort.

Esistono Tecnici e Progettisti che sono formati per esaminare gli ostacoli e progettare il loro abbattimento/miglioramento.

Requisiti e lavori che si possono fare col bonus barriere architettoniche 2023

Spesso insieme allo sconto in fattura si sente parlare anche di cessione del credito. Questa operazione consiste nel cedere il proprio bonus a una banca o a un istituto di finanziamento, che provvederà ad anticipare la somma, che sarà pagata per intero al professionista. La differenza sostanziale sta nello scegliere a chi cedere il credito, se direttamente all’impresa tramite lo sconto in fattura o a una banca che finanzierà l’acquisto.

Il bonus è dedicato ai lavori di rimozione delle barriere architettoniche in edifici esistenti e all’automazione di ciò che potrebbe ostacolare la fruibilità o la movimentazione.

Ecco le tipologie di intervento detraibili:

  • lavori di edilizia finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • interventi di automazione degli impianti con l’obiettivo di eliminare ostacoli alla mobilità

Il D.M. 236/89 attuativo della Legge identifica i termini e i concetti di applicazione. Esistono tre requisiti o livelli di qualità, accessibilità  visitabilità, adattabilità dello spazio costruito (art.2 del DM 236/1989):

  • Accessibilità = raggiungere un edificio, pubblico o privato, e le sue singole unità immobiliari e ambientali, entrarvi agevolmente e fruire di spazi ed attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
  • visitabilità = la possibilità, anche per persone con ridotta capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi comuni e almeno un servizio igienico per unità immobiliare.
  • adattabilità = possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, per renderlo completamente fruibile anche da parte di persone con ridotta capacità motoria o sensoriale.

Il D.M. 236/89 stabilisce anche i parametri tecnici e dimensionali per gli edifici e gli spazi privati.

  • le dimensioni minime delle porte,
  • le caratteristiche delle scale,
  • la pendenza delle rampe pedonali,
  • gli spazi necessari alla rotazione di una sedia a ruote,
  • le dimensioni degli ascensori e le casistiche della loro necessità,
  • le caratteristiche di un servizio igienico accessibile ed altri ancora.

A esempio, il punto 4.1.3 cita:  Infissi esterni.

Le porte, le finestre e le porte-finestre devono essere facilmente utilizzabili anche da persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali.
I meccanismi di apertura e chiusura devono essere facilmente manovrabili e percepibili e le parti mobili devono poter essere usate esercitando una lieve pressione.
Ove possibile si deve dare preferenza a finestre e parapetti che consentono la visuale anche alla persona seduta. Si devono comunque garantire i requisiti di sicurezza e protezione dalle cadute verso l’esterno.

Qual è la spesa massima con il bonus barriere architettoniche 2023

I massimali di spesa del bonus variano in base alla tipologia di edificio:

  • 50.000 euro per edifici unifamiliari o  unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari indipendenti e con accessi autonomi.
  • 40.000 euro da moltiplicare per il numero di unità immobiliari degli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro da moltiplicare per il numero di unità immobiliari all’interno di edifici con più di otto unità immobiliari.

Come funziona la detrazione del bonus barriere architettoniche 2023

Se si sceglie di affidarsi alla SEAR INFISSI per i propri lavori di sostituzione infissi e serramenti, la richiesta del bonus sarà completamente affidata a noi, che gestiremo tutta la lunga trafila necessaria alla richiesta. Per fare questo il cliente dovrà fornire una serie di documenti obbligatori:

La detrazione del 75% sulle spese sostenute è su base IRPEF. Viene ripartita in 5 quote per un massimo di 5 anni. In una nota viene citata la possibilità di detrarre anche in 10 anni, quindi in 10 quote annuali. Novità introdotta dal Decreto blocca cessioni convertito in Legge.

E’ possibile ottenere anche lo sconto in fattura ma servirà l’asseverazione della congruità e il visto di conformità. Ovviamente serve anche la disponibilità del fornitore ad offrire questo supporto, cosa non scontata.

Le pratiche per ottenere il bonus sono semplici e facilitate dall’urgenza di migliorare la vivibilità degli ambienti domestici e lavorativi.

Cosa rientra nel bonus barriere architettoniche 75% 2023 e come funziona per gli infissi

Possono beneficiare dello sconto in fattura tutte le persone, residenti o non residenti nello stabile interessato dalla ristrutturazione, con qualsiasi tipologia di reddito.

Gli infissi installati in molte abitazioni non offrono la dovuta fruibilità e accessibilità.

Alcuni esempi potrebbero essere:

  1. Maniglie che sono posizionate ad altezze che non consentono una facile fruizione,
  2. porte che hanno telai nella parte inferiore che superano i limiti imposti per l’eliminazione delle barriere architettoniche,
  3. tapparelle o persiane che devono essere movimentate da altezze complicate da persone che possono avere difficoltà nel farlo,
  4. porte di dimensioni che non consentono il passaggio in caso di utilizzo di carrozzine, o comunque lo consentono con limitazioni,
  5. infissi posizionati ad altezze particolari o con forme che non consentono una facile fruizione e accessibilità

Con le tecnologie odierne possiamo fare molto meglio e prevedere una migliore accessibilità, movimentazione e fruibilità di finestre e porte.

Quali documenti servono per lo sconto in fattura?

Se si sceglie di affidarsi alla SEAR INFISSI per i propri lavori di sostituzione infissi e serramenti, la richiesta del bonus sarà completamente affidata a noi, che gestiremo tutta la lunga trafila necessaria alla richiesta. Per fare questo il cliente dovrà fornire una serie di documenti obbligatori:

Fase di inizio lavori:

  • Titolo abilitativo (SCIA/CILA, permesso a costruire…), è consigliato,
  • Relazione di un tecnico con descrizione degli interventi occorrenti per l’eliminazione delle barriere architettoniche sugli infissi;
  • Foto dello stato attuale con evidenziate le barriere da eliminare (altezza maniglia, telaio a terra ecc.) per tutti gli infissi da sostituire;

Fase di fine lavori:

  • Asseverazione tecnica rilasciata da una figura abilitata che i lavori effettuati siano coerenti, ai sensi della normativa di riferimento.(Questa documentazione si può ottenere anche dalla ns. piattaforma XBonus);
  • Foto di ogni singolo infisso sostituito con evidenziate le barriere rimosse;
  • Asseverazione di congruità dei costi rilasciata da un tecnico abilitato(Anche questo documento si può ottenere da Xbonus);
  • Bonifici effettuati nelle forme previste dalla normativa ai fini della detrazione;
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